Capelli cura
Si dice ‘fragile come un capello’: Eppure, quando è integro e sano, un capello regge senza rompersi un peso da 50 a 100 grammi e una ciocca che ne contenga 100 mila può reggere un peso di 10 tonnellate. Ma a che cosa serva tutta questa forza non si sa: lunghi o corti, chiari o scuri che siano, i capelli, dal punto di vista biologico, non svolgono alcuna funzione. Non servono neppure per regolare la temperatura corporea (questo è il ruolo dei peli negli animali), perché nell’uomo questa funzione è affidata alla traspirazione e alle modificazioni del diametro dei vasi sanguigni.
Averli o non averli, insomma, per l’organismo non rappresenta né un vantaggio né uno svantaggio, ma hanno un’enorme importanza psicologica. A chi non è mai capitato di notare la delusione che coglie ragazzi e uomini intelligenti, considerati “forti”, quando iniziano a perdere i capelli? Non è solo un’impressione, la conferma viene anche da uno studio condotto qualche anno fa presso l’ambulatorio di tricologia del Centro HSD di Padova (www.chirurgiatricologica.it). Su 258 pazienti circa la metà ha dimostrato di vivere la calvizie come un peso, anche per la psiche. Non si tratta certo di una malattia mentale, ma di un disturbo che incide sull’equilibrio psicologico dell’individuo impedendogli di valutare in modo obiettivo la sua esistenza.
L’ansia e la depressione possono causare una perdita rilevante di capelli. Anche una malattia o un super allenamento può causare la stessa reazione. In questi casi è opportuno intervenire con degli ansiolitici. Se invece la caduta è causata da affaticamento, è meglio concedersi un periodo di riposo e prendere degli integratori vitaminici.
A sua volta la psiche ha una grossa influenza sulla vita del capello. E’ stato stabilito con certezza che le fasi di stasi e di crescita del capello possono essere influenzate dallo stress e dalla depressione. Non solo: psicologicamente parlando, i capelli hanno anche un grosso ruolo di comunicazione nel rapporto con gli altri; dicono di noi molto più di quanto non pensiamo. Rappresentano una sorta di biglietto da visita e sono anche un po’ il nostro termometro: se sono in ordine e ben pettinati vuol dire che stiamo bene, se invece sono arruffati e in disordine significa che qualche cosa non va.